Sarri “Gardner”, il Mister più sopravvalutato della storia

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Sarri mi ricorda Chance the Gardner, lo straordinario personaggio interpretato da Peter Sellers nel capolavoro cinematografico “Oltre il giardino (Being there)”.
Che Sarri se ne vada dall’italia, anche senza camminare sull’acqua, non può che essere un bene per il calcio.
Sarri è senza dubbio un allenatore mediocre e insieme il più sopravvalutato allenatore della storia.
La sua totale ottusità, la sua incapacità di cambiare modulo, di far riposare i giocatori è stata subito interpretata come una genialata visto il bel gioco che produceva.
Ma si sa che nel calcio si compete per vincere e non solo per dare spettacolo, e dico “solo” perché quando il bel calcio non produce risultati rende sterile la sua bellezza che dovrebbe essere il mezzo e non il fine del calcio.

Tre anni di immobilità dell’allenatore hanno prodotto zero risultati.
Il bel gioco è stato prodotto da un’indubbia qualità dei giocatori (finché non si sono spompati a causa dell’ottusità sarriana) e da una serie di circostanze, cito solo la crisi di Inter e Milan e una Roma che è ripartita quasi da zero con un nuovo allenatore.
Eppure questa leggenda metropolitana della grande bravura di Sarri è circolata senza che nessuno si sia alzato per pronunciare la famosa frase di Fantozzi al termine della proiezione della Corazzata Potëmkin.

La realtà è che il Napoli di Sarri è stata una squadra che pur avendo buoni giocatori e un bel gioco ha altalenato tra il secondo e terzo posto ed è stato regolarmente fermato in Europa facendo peggio anche di squadre ancora in costruzione come la Roma che, con un allenatore debuttante in Champions, ha raggiunto la semifinale, sfiorando anche l’accesso alla finale.

L’atteggiamento dei tifosi è stato anch’esso negativo: l’euforia, la santificazione di Sarri, il grido di “Fino al Palazzo”, sono state anch’essi sproporzionati rispetto alla realtà.
Basti pensare ai festeggiamenti per la vittoria sulla Juve che ha significato un allentamento della tensione anziché un momento di maggiore concentrazione.
L’amore incondizionato esiste in qualsiasi tifoseria ma esiste anche la critica, l’andare fuori ai luoghi di allenamento a protestare contro i giocatori e l’allenatore.
Questo porgere cristianamente l’altra guancia ha impedito di dare uno stimolo e una concentrazione alla squadra che si è così adagiata su questo amore incondizionato.

La partenza di Sarri, il suo fallimento con una squadra che con un altro allenatore avrebbe potuto vincere in Europa e in Italia, dovrebbe far ricredere molti e spingerli ad altri atteggiamenti per il futuro.
Come dicevo, la partenza dall’Italia di Sarri è un bene per il calcio. Conservatene il santino, l’altarino e la statuetta nel presepe ma cercate di essere più realisti per il futuro.

Gian Luigi Ago

 

2 risposte a “Sarri “Gardner”, il Mister più sopravvalutato della storia

  1. Come si fa a commentare un tale cumulo di stro**ate? Non pensavo che la tua mancanza di senso del ridicolo potesse spingersi fino a questo punto

    • A me pare che tu risponda solo da tifoso a un’analisi basata su fatti, numeri, risultati, comportamenti. Sì può non condividere il giudizio ma i fatti sono fatti. Qui non c’è sfottò, c’è un’analisi oggettiva di fatti avvenuti. Poi tu potrai pensare che tutto è successo per sfortuna, complotti, ecc. ma questo conferma la vostra mancanza di autocritica. A Roma sono diversi: se la prendono ogni giorno con giocatori e allenatore. Per voi è sempre colpa di altri. Una mania di persecuzione che ha radici sociali e da cui non riuscite a uscire per imporvi. Fare le vittime vi farà sempre essere perdenti. Ma che ve lo dico a fare. Ancelotti è già un santo per voi; noi quando è arrivato Spalletti e Di Francesco li abbiamo criticati ancor prima che firmassero. Salvo ricredersi come con Di Francesco. Siete come quei genitori che danno sempre ragione ai figli anche quando hanno torto marcio.
      Restano i fatti: giocare con un bel gioco è buoni giocatori per tre anni senza vincere niente è un’aggravante. Di chi è la colpa? Io ho scritto mio giudizio e parlo di motivi tecnici, in questo caso di Sarri, visto che all’articolo su riferisce alla sua “dipartita”. Poi, come scrivevo, altri possono affidarsi a cose più astratte come complotti, jettature, destino cinico e baro, ecc.

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